Immaginari e pratiche di economia solidale. Etnografia di una rete: la R.E.E.S. Marche.
Tesi di laurea specialistica in Discipline Etno-antropologiche, Facoltà di Lettere dell’Università Sapienza di Roma.
Chiara Bonifazi, 2011
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Compendio :
A partire da queste premesse, dall’immagine di un’economia storicamente incorporata nelle altre dimensioni della socialità, analizzeremo, nella prima parte del presente elaborato, tanto la prospettiva teorica dell’Antropologia economica, tanto la retorica dell’Economia Solidale.
Innanzitutto ripercorreremo, in maniera necessariamente sintetica e attraverso le parole di chi ne ha scritto in questi ultimi anni, il dibattito interno alla disciplina antropologica e il percorso compiuto da discipline affini come la Sociologia economica. L’attenzione sarà rivolta proprio al rapporto tra economia e società ed economia ed etica che nell’esperienza dell’Economia solidale risultano particolarmente rilevanti: si tenterà nello specifico di capire la possibilità o meno di utilizzare le tradizionali categorie antropologiche di indagine economica e di ripercorrere l’origine e il percorso dell’attribuzione di una valutazione etica a queste stesse categorie.
Nel secondo capitolo analizzeremo invece le caratteristiche dell’Economia solidale in quanto sistema economico “alternativo”, così come viene teorizzato dalla principale letteratura internazionale disponibile; ne guarderemo i principi e le strategie proposte e ne leggeremo la retorica, prima di osservarne la pratica.
Questi primi due capitoli serviranno ad assumere gli strumenti necessari per proporre un’analisi antropologica di un fenomeno che nella sua sistematicità è stato finora guardato per lo più da una prospettiva economica. Il tentativo di guardare all’Economia solidale attraverso le categorie dell’Antropologia economica si concretizzerà nella seconda parte, dove si entrerà nel vivo dell’esperienza etnografica compiuta lo scorso anno nella regione Marche.
La Rete di Economia Etica e Solidale delle Marche, oggetto della suddetta etnografia, è stata scelta come campo d’indagine per il suo essere la prima esperienza italiana di livello regionale, quando la dimensione territoriale generalmente sperimentata è quella provinciale (o meglio distrettuale, come vedremo). Ne conosceremo i soggetti coinvolti e li guarderemo impegnati nell’elaborazione condivisa di ideologie e strategie, li guarderemo nel tentativo parallelo di costruire un sistema economico e una “comunità immaginata”. Immaginario ed economia s’incontreranno negli ultimi capitoli di questo elaborato e saranno osservati proprio nel tentativo di trasformarsi reciprocamente.