Immaginare un’economia altra: Reti e Distretti di Economia Solidale
Mauro Bonaiuti, ottobre 2008
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Compendio :
Negli anni del dopoguerra l’espansione dello stato sociale, assicurata dalle politiche economiche di stampo keynesiano, anziché limitare ha favorito l’ulteriore crescita del settore privato, sino a capovolgere quelle che erano le condizioni iniziali: è oggi possibile affermare che le relazioni di mercato, i rapporti di scambio, condizionano e danno forma alle relazioni sociali. Negli ultimi venti anni, con l’avanzare dei processi di globalizzazione, si è assistito ad un’ulteriore estensione della sfera del mercato ed ad una corrispondente ritirata sia della sfera pubblica che di quella sociale.
È in questo contesto che nasce e si sviluppa l’economia solidale. Un fenomeno che si caratterizza come una sorta di reazione evolutiva nei confronti dei processi in corso. Innanzitutto rispetto al vuoto, in termini relazionali, lasciato dalla progressiva disgregazione del settore tradizionale, che procede di pari passo con la mercificazione dei rapporti sociali indotti dall’economia di mercato. Se a questo quadro aggiungiamo la consapevolezza, ormai sempre più diffusa, dell’incapacità del settore pubblico di fare fronte efficacemente ai problemi sopra ricordati, comprendiamo quali siano le spinte propulsive che sono all’origine dell’emergere di esperienze di economia solidale. Non stupisce quindi che la diffusione e la forza di queste sia assai maggiore in quei paesi, America latina4, Africa, ecc, in cui le forme di esclusione sociale sono più forti.
Per comprendere meglio in che senso l’economia solidale sia da un lato mutualmente connessa con l’economia di mercato e, dall’altro, in relazione con la sfera pubblica e sociale, consideriamo separatamente queste relazioni.
Fonti :
Rete di Economia Solidale